Prenderti sul serio senza prenderti troppo sul serio: l’arte dell’equilibrio interiore

Indice

• -Introduzione: perché parlarne?

• -L’eccesso di serietà: un blocco più che una virtù

• -Il valore del prendersi sul serio

• -L’autoironia come strumento di salute mentale

• -Trovare l’equilibrio: serietà sì, ma con leggerezza

• -Tre esercizi per coltivare questo equilibrio

• -Conclusione: una postura interiore flessibile

1. Introduzione: perché parlarne?

Nel mondo della crescita personale si parla spesso di "prendersi cura di sé", di responsabilità e disciplina. Ma cosa accade quando tutto questo diventa rigido, pesante, quasi ansiogeno? Esiste un’arte sottile nel sapere quando impegnarsi con serietà e quando, invece, lasciare spazio all’ironia e alla leggerezza. È da questo equilibrio che nasce un vero benessere interiore.

2. L’eccesso di serietà: un blocco più che una virtù

Prendersi troppo sul serio può diventare un freno. Quando trasformiamo ogni nostra imperfezione in un fallimento, ogni deviazione in colpa, perdiamo la capacità di apprendere con libertà. L’eccesso di serietà può nascondere paura, bisogno di controllo e una bassa tolleranza all’errore.

Segnali tipici:

• -Tendenza al perfezionismo

• -Difficoltà a ridere di sé

• -Senso di colpa costante

• -Dialogo interiore critico e rigido

3. Il valore del prendersi sul serio

D’altra parte, chi non si prende mai sul serio rischia di vivere in superficie, senza radici. Prendersi sul serio significa riconoscere che la propria vita ha valore, che i propri desideri e bisogni meritano ascolto. Significa impegnarsi per il proprio benessere, non vivere “per caso”.

È sano prendersi sul serio quando:

• Decidi di rispettare i tuoi tempi e limiti

• Metti confini chiari senza sensi di colpa

• Ti prendi cura della tua salute mentale con costanza

4. L’autoironia come strumento di salute mentale

Saper ridere di sé è un superpotere psicologico. L’umorismo non nega le difficoltà, ma le rende più leggere. L’autoironia è una forma di intelligenza emotiva che ci permette di smettere di identificarci totalmente con i nostri errori.

Come scriveva Viktor Frankl:

“L’umorismo, più di ogni altra cosa nell’animo umano, può offrire distacco e capacità di sopravvivenza.”

5. Trovare l’equilibrio: serietà sì, ma con leggerezza

L’equilibrio interiore sta nel sapere quando spingere e quando lasciar andare. Quando parlare con sé stessi con fermezza, e quando abbracciarsi con ironia. Può aiutare domandarsi:

• Sto parlando a me come farei con una persona che amo?

• Mi sto prendendo cura o mi sto punendo?

La crescita non deve essere una gara. Può essere un viaggio in cui ogni passo, anche quello incerto, conta.

6. Tre esercizi per coltivare questo equilibrio

1. Diario delle frasi rigide

Scrivi per una settimana tutte le frasi giudicanti che ti dici. Riscrivile in modo più morbido e comprensivo. Es: “Devo fare tutto bene” → “Posso imparare anche sbagliando”.

2. Gioco dell’autoironia

Ogni volta che ti scopri a rimproverarti, prova a trasformare quella voce critica in un personaggio buffo (es. il severo allenatore o la suocera fittizia). Ridi un po’ di lei.

3. Il mantra del giorno

Ogni mattina scegli un’affermazione gentile ma solida. Es: “Mi prendo sul serio senza dimenticare il sorriso”.

7. Conclusione: una postura interiore flessibile

Prenderti sul serio è un atto di cura. Ma farlo con leggerezza è un atto di libertà. Non sei perfetto, non devi esserlo. Sei in cammino, e anche inciampare può insegnarti qualcosa. Coltiva l’ironia come un balsamo e la serietà come una radice. Tra queste due forze si costruisce la tua autenticità.